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Ristorante

Ristorante

 

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Sala Camino: Nata per volontà di Leone Agnoletti nei primi anni 50’, in seguito alla trasformazione dell’osteria in ristorante, per rispondere ad una clientela sempre più esigente. Caratterizzata da uno stile più “internazionale “ con un controsoffitto a cassettoni in gesso, una boiserie in legno e il camino in pietra arenaria2013-10-19 11.32.28

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Saletta sopra – tinello: La sala da pranzo più antica, si accede al piano superiore dalle scale di legno poste in prossimità della cucina . Caratterizzata dalla presenza di travi a vista, pavimento in legno di castagno locale, giro panca in noce . ( si dice che il legno di noce utilizzato venga dagli alberi posti a far ombra e mantenere il fresco alla storica ghiacciaia della famiglia).

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Sala del ” Dì di festa” In seguito alla dismissione dell’azienda vinicola di famiglia, per volontà di Pietro Agnoletti la zona dedicata alla vinificazione e invecchiamento del vino viene trasformata in sala da pranzo, utilizzata soprattutto come ricovero dei clienti durante i temporali estivi in giardino. Caratterizzata dalla divìsione dei due spazi con quattro archi in pietra e mattoni locali, dal soffitto a travi e un’ampia finestra con vista sul giardino.

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Ricordiamo ai gentili clienti che è sempre gradita la prenotazione.

Giorni di riposo del ristorante:

MARTEDI’ & MERCOLEDI’ e DOMENICA SERA!

Vi ricordiamo che nel rispetto di tutti sono ammessi nelle nostre sale da pranzo interne solo animali di piccola taglia all’interno di trasportino o borsetta .Grazie!

Vecchia cucina: Probabilmente la zona più “vissuta “ della vecchia osteria. Dove ora si trova la cucina , in passato c’era l’osteria, che dava direttamente in piazza (fino agli anni 50, la piazza del paese era l’attuale piazza Agnoletti ), affianco il camino detto anche “larin”che fungeva sia da cucina che da riscaldamento. Innumerevoli sono i racconti, le dicerie legate al camino, alle notti d’inverno, ai racconti d’osteria come ricorda spesso nel suo diario Mons.Agnoletti durante l’ottocento, alle vicende della guerra e ai piatti di cacciagione. Nel diario di Carlo Agnoletti , si legge questa annotazione, relativa al 28 febbraio 1865: “All’osteria di Agnoletti stasera come domenica scorsa fu gran festa da ballo e con disordini Dio sa quanti” (AGNOLETTI, Diario, p. 16 e Ibidem, p. 39). “ Risotti e polenta (d’ estate solo la bianca, perché la gialla “sente la nuova” e non tiene bene la cottura) escono trionfalmente dall’ antica cucina a legna con al centro l’ enorme camino e torno torno, addossate alle pareti, le panche sulle quali, nelle fredde sere d’ inverno, i clienti più affezionati siedono per sorbire al calduccio il vin brulè”.

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